lunedì 11 gennaio 2010

La teoria dello spasso

“Notizia straordinaria: addio noia e frustrazione a scuola. D’ora in poi, solo divertimento sarà permesso negli istituti scolastici.” Sarebbe questo il titolo nelle prime pagine dei giornali di un ipotetico mondo dove la teoria dello spasso fosse applicata.


Eh già, ormai è provato: divertirsi non solo fa stare bene, ma semplifica anche l’apprendimento. I motivi sono tre:


1. Il divertimento fa funzionare meglio il cervello, e migliora le sue prestazioni. Con le tecniche d’apprendimento classiche, solo l’emisfero sinistro (quello razionale) del nostro cervello è in funzione. Invece, pare che quando te la spassi anche il destro (quello dove risiedono gli impulsi irrazionali ed emotivi) si unisca alla festa.

2. Il divertimento vi droga. Causando il rilascio di sostanze chimiche come l’endorfina, la serotonina e la dopamina, lo spasso stimola emozioni positive e il rilassamento, dandovi la giusta predisposizione per imparare.

3. Lo spasso fa sentire bene, punto! Imparare divertendosi cancella ogni forma di paura di non farcela, la frustrazione nel commettere errori e il peso del giudizio. Che c’è di meglio!


Un fantastico e semplice esempio della teoria dello spasso è mostrato nel video sopra. Trasformando le scale tradizionali di una metropolitana in un mega-pianoforte, il numero di persone che non ha usato le scale mobili è aumentato del 66%!


Ok, so che per farvi divertire studiando Leopardi o complicati polimerati ci vorrà molto di più che uno strumento musicale gigante da calpestare... Su, non demordete, smimolando le meningi qualche spassosa idea arriverà.


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