martedì 19 gennaio 2010

Il braccio della speranza



Claudia ha 28 anni ora. Ne sono passati già 5 da quel giorno, quel brutto giorno in cui l'incidente le strappò un braccio, letteralmente. Ma la vita va avanti, e i problemi si affrontano. Claudia lo sa. E per questo ha scelto di farsi creare a Chicago un (forse non tanto bel) braccio meccanico.


La vita di Claudia è stata resa migliore da una delle ultime frontiere della tecnologia, la bionica. Questa studia e crea macchine in grado di mimare le funzioni di organismi interi o di sue parti. Metallo e cervello diventano collegati; carne, silicio e alluminio si mischiano. C'è già chi parla di un uomo migliore, dell'Homo Bionicus, convinto che nel prossimo futuro non potremo fare a meno di renderci più forti, veloci, resistenti attraverso nuovi arti, esoscheletri e altri organi sintetici, che saranno disponibili al pubblico non appena la tecnologia dietro sarà stata perfezionata.


C'è invece chi, pensando alla bionica, parla con tono disperato del tramonto dell'uomo, con tutte le sue emozioni, sensazioni e particolarità. Se un "cyborg senza anima" dovrà sostituirci, allora no, loro non ci stanno.


I prossimi anni ci diranno chi avrà ragione e chi torto. Nel frattempo, a me basta sapere che Claudia ha di nuovo un barlume di speranza, tutto qui.


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